Dal Brasile a Mantova per una storia di andate e ritorni!
Gabriela Da Silva è una giovane imprenditrice brasiliana. Si è trasferita a Mantova appena maggiorenne per “trovare la sua strada” e lo ha fatto ripercorrendo all’inverso quella stessa strada che tanti anni prima aveva condotto i suoi bisnonni dalle campagne venete e lombarde fino al Brasile.
Conosciamo Gabi da tempo perché la sua impresa, Impresse Design Creativo, è all’interno di R84 Multifactory, spazio di lavoro condiviso che oggi ospita uno dei luoghi di accoglienza dedicati ai viaggiatori delle radici in working-holidays. Del Brasile e delle sue radici italiane abbiamo parlato spesso e quando ha scoperto del progetto Italea non ha esitato un secondo: “in agosto verrà la mia famiglia a trovarmi, dobbiamo organizzare una cena italo-brasiliana!”.
Sono le 18.00 e Gabi ci accoglie con un grande sorriso e due grembiuli in mano: hanno la scritta Italea e una dedica alla Famiglia Dagostim e Piacientini, “un ricordo per questa serata speciale”!
La cucina comune di R84 si anima: le nostre cuoche d’eccezione, mamma Maria e la zia-madrina Rita iniziano ad affettare, rosolare, mescolare alternandosi ai fornelli con il ritmo di chi cucina insieme da una vita. Sui fornelli un grande pentolone di polenta e una casseruola con della gallina marinata pronta per una cottura lenta: un piatto che da solo racconta la storia degli Italiani popolo di emigranti. Piano piano arrivano tutti: le figlie e il marito di Gabi, la zia più anziana, il marito di Rita, la sorella di Gabi con il nipote. Le due ore di preparazione non durano molto quando ci sono mondi da raccontare: alle storie delle ricette che da un lato all’altro dell’Atlantico cambiano nomi e ingredienti, si mescolano i racconti delle vicende familiari di chi è partito, di chi è rimasto e di chi è tornato. In questi giorni in Brasile si festeggia San Donato e si prepara la polenta.
Arrivi, partenze e ritorni hanno il sapore dei nostri piatti, familiari ed esotici allo stesso tempo.
La tavola è un tripudio di colori e di piatti: “noi in Brasile non facciamo antipasto, primo, secondo…mettiamo tutto in tavola e ognuno di serve da solo”. Siamo in 15, ma al primo boccone cala il silenzio: BUONISSIMO!
La polenta è fatta con una farina molto fine che le lascia in bocca un sapore quasi dolce, la si accompagna ad una crema di formaggio e uova, la Fortaia, che ricorda vagamente un mascarpone salato, e con il sugo della cottura della carne non si può non fare la scarpetta! “In Brasile usiamo una gallina di campagna dalla carne molto soda, abbiamo girato dappertutto per trovarne una che gli assomigliasse!” ci spiega Maria. Gabi sostiene che per la Fortaia il miglior formaggio sia l’Asiago, Rita si assicura che anche in Italia nell’impasto della pasta fresca non ci vada il sale, lo zio apre una bottiglia di vino affermando che su questo “meglio far fare agli Italiani”: è un Lambrusco! La Pianura Padana ad agosto ha fatto il suo nel creare l’atmosfera perfetta: fuori un caldo tropicale preannunciava un’imminente tempesta.
Sorridiamo a questo gioco di specchi.
Prima di salutarci chiediamo a Maria e Rita di dirci cosa significa essere italo discendente per loro: “ci emoziona molto avere delle radici italiane e allo stesso tempo riconoscerci brasiliana, aver scelto il Brasile come patria, sono due nazioni che portiamo nel cuore”.
Saltiamo il dolce: ci toccherà fare un salto in Brasile per preparare una sbrisolona!